Gli
uccelli sono entrati a far parte della vita sulla Terra in epoca
relativamente recente.
Il primo uccello fossile, l'Archaeopteryx, comparve ali'incirca 150
milioni di anni fa, in un'epoca in cui i rettili dominavano la terra
e gli pterodattili, con la loro apertura alare di 8 metri, erano gli
unici vertebrati volanti. L'Archaeopteryx stesso, del resto, esibiva
caratteristiche tipiche dei rettili. Era dotato di denti e di una
lunga coda provvista di vertebre.
Gli uccelli così come li conosciamo oggi iniziarono ad evolversi da
60 a 70 milioni di anni fa. A tutt'oggi gli uccelli sono un gruppo
estremamente importante e ricco di specie. Tra i vertebrati essi
sono secondi di numero solo ai pesci, con più di 9 000 specie
conosciute.
Gli uccelli vivono in tutte le zone
della Terra, dalle acque polari ai deserti alle foreste tropicali,
formando comunità complesse.
Anatomia degli uccelli.
Il segreto del successo degli uccelli
sta nell'evoluzione di un piumaggio plurivalente la cui origine è
uguale a quella delle squame dei rettili. Le piume servono a quattro
importanti funzioni.
Costituiscono uno strato isolante
intorno al corpo, rendono adatte le ali e le altre parti del corpo
al volo, impermeabilizzano il corpo e sono colorate in modo da poter
svolgere funzioni mimetiche o, nel caso del corteggiamento,
ornamentali. Le penne esterne delle ali si sovrappongono mentre le
piume più piccole sottostanti formano lo strato isolante principale
e costituiscono il primo piumaggio dei neonati. Per poter garantire
un successo aerodinamico, lo scheletro di un uccello deve essere
forte ma leggero. Certe ossa, come quelle della regione pelvica,
sono fuse assieme per accentuare la rigidità dell'ossatura. Le ossa
sono leggere poiché sono virtualmente cave, eccezion fatta per le
strutture portanti. Ampie sacche d'aria formate dall'estensione dei
polmoni contribuiscono a conferire leggerezza e favoriscono
l'efficiente immissione di ossigeno necessario per il volo.
Il volo.
La potenza propulsiva degli uccelli
deriva dall'azione dei muscoli del volo, situati tra gli arti
superiori e la carena, una proiezione ossea che sporge dallo sterno.
Questi muscoli sternali (la carne bianca del «petto») sono divisi in
due parti: una larga che provvede al movimento di battuta verso il
basso e una più piccola che controlla il sollevamento dell'ala. La
struttura stessa delle ali provvede poi a consentire il passaggio
d'aria sopra di esse, fornendo sia la spinta che l'elevazione.
Quando l'ala è tenuta ad un'apertura angolare elevata rispetto
all'orizzontale, si crea una turbolenza che frena il volo. Si può
notare chiaramente tale effetto negli uccelli da preda quando questi
sollevano le ali prima di atterrare con sorprendente precisione su
rupi aguzze.
Gli uccelli esibiscono una vasta gamma
di tipi di volo, dal volo rapido e veloce delle rondini e dei
rondoni, al volo potente e sostenuto di anatre e oche. Il titolo di
maestro supremo di volo va senz'altro al colibrì. Questa gracile
creatura è in grado di volteggiare, cambiare traiettoria e fermarsi
a mezz'aria così come volare all'indietro e iniziare improvvise
picchiate. Questo alto livello di manovrabilità è ottenuto da
un'azione differenziale delle due ali tra di loro: in pratica il
movimento di un'ala è del tutto indipendente da quello dell'altra.
Le ali sono azionate da muscoli che rappresentano il 30% del peso
totale dell'uccello. Le ali battono all'incredibile velocità di
60/80 colpi al secondo, ma in una specie di colibrì del Sud America
arrivano a 90 battute al secondo. Per alimentare questa potenza di
volo, il colibrì succhia il nettare dei fiori: può visitare fino a
2.000 fiori per giorno in rapida successione! Gli zuccheri,
soprattutto glucosio e fruttosio, rappresentano un cibo ad alto
livello energetico prontamente assimilabile. Gli insetti che sono
trovati casualmente nei fiori vengono mangiati e completano questa
dieta con proteine, grassi e sostanze minerali.
All'altro estremo, il vagabondo albatro ci dà un diverso esempio di
macchina volante meravigliosamente proporzionata. Con un'apertura
alare di più di 3 metri, esso può volare per mesi senza atterrare.
Il suo moto vigoroso ma privo di sforzo lo porta in alto sopra le
onde fino in mare aperto. Gli alba-tros vivono negli oceani del sud
in zone di venti molto forti, dato che il vento da loro l'energia
necessaria per volare così a lungo. L'albatro sfrutta il gradiente
di vento da un'altezza di 15 metri, ove la velocità è elevata, fino
a sfiorare le onde, dove la velocità del vento è ridotta
dall'attrito con la superficie dell'acqua. L'albatro plana in
discesa fino quasi al pelo dell'acqua quindi vira improvvisamente
nel vento per lasciarsi riportare all'altezza a cui era.
I movimenti circolari e privi di
sforzo che descrivono i falchi sono resi possibili dal loro
lasciarsi trasportare in alto fino a grandi altezze dalle correnti
termiche calde che si innalzano dalla terra riscaldata dal sole.
Anche i gabbiani traggono vantaggio dalle correnti ascensionali.
Spesso essi si lanciano da uno scoglio per essere portati in aria
dai colpi di vento che battono la scogliera e che li spingono verso
l'alto.
Per mantenere il piumaggio in perfetto ordine, gli uccelli compiono
una sequenza di operazioni di pulizia.
Il lisciaggio consiste nello stendere
l'olio ricavato dalla ghiandola dell'uropigio (situata alla punta
estrema dell'addome), sulle penne, che vengono così rese
impermeabili. Gli uccelli si lavano frequentemente utilizzando
specchi d'acqua, fontane o, come i passeri, ogni pozzanghera. Un
singolare comportamento si osserva in alcuni uccelli come per
esempio la ghiandaia: essi si mettono accanto a un formicaio con le
ali completamente distese, favorendo così l'arrampicata delle
formiche. Si pensa che il potente acido formico di questi insetti
aiuti la caduta delle cellule morte della pelle e dei parassiti che
sono attaccati agli uccelli in gran quantità.
Tecniche di nutrizione.
Gli uccelli hanno evoluto il becco per
mezzo del quale possono cibarsi di varie specie di vegetali e
animali.
Solo i muschi e i funghi sono
completamente assenti dalla dieta degli uccelli. Ogni specie è
particolarmente orientata verso una certa dieta, cosa che riduce la
competizione con le altre specie. Di tutti gli uccelli, solo i
membri della famiglia dei corvi, ritenuta la più intelligente in
assoluto, hanno una dieta veramente onnivora.
La necessità di nutrirsi in modo specializzato porta modifiche non
solo nel becco, ma anche in altre parti del corpo. I fenicotteri
stanno immersi con le zampe simili a trampoli in acque salmastre,
nutrendosi di alghe azzurre che filtrano per mezzo di un goffo becco
dalla foggia caratteristica.
La testa e il collo nudo degli avvoltoi sembrano grotteschi, ma
hanno lo scopo di permettere loro di introdurre il becco più
profondamente nelle carcasse. Il becco a scarpa africano è un altro
specialista. Esso estrae dal fango delle paludi pesci e ranocchi con
il largo becco che viene usato come sonda.
Mangiatori di insetti.
Per molti uccelli il cibo più gradito
è rappresentato dagli insetti, che vengono catturati a centinaia in
poche ore per terra, sul fogliame e in aria. Durante l'inverno i
boschi sembrano poveri di vita mentre invece un gran numero di
uccelli passano in rassegna i tronchi nutrendosi di larve. Il
picchio selvatico saggia i tronchi marci per procurarsi insetti che
raccoglie con la sua lunga lingua vischiosa.
L'agile picchio muratore perfora rapidamente le cortecce, mentre il
rampichino esplora le fessure di tronchi e rami.
Folti gruppi di cinciallegre esplorano le foglie dei sempreverdi e
gli scriccioli si raccolgono numerosi attorno ai tronchi per
nutrirsi dei ragni che si trovano tra le foglie delle piante
rampicanti come l'edera. In Europa i boschi sono dominati da merli e
pettirossi che si procurano cibo frugando tra le foglie morte. I
pettirossi si trovano frequentemente nei giardini, in cerca di
lombrichi e larve portati in superficie dalle vangature.
In primavera, la prima ondata di uccelli migratori torna ai boschi
del nord e questa è l'epoca dell'apparizione di molti insetti
volanti e bruchi. Gran parte dei gorgheggiatori tende a vivere in
particolari livelli di foreste o addirittura solo tra certi alberi.
L'usignolo del mirto, del Nord America, vive preferibilmente in
boschi di conifere, ove si nutre di insetti e nidifica. Quando
questi uccelli migrano nuovamente verso il sud, cominciano a
nutrirsi di bacche di mirtillo e di altri arbusti simili, molto
comuni nel versante orientale degli Stati Uniti.
Uccelli da preda.
Gli uccelli da preda, con il loro
aspetto fiero e il loro volo possente, hanno sempre esercitato un
notevole fascino sull'uomo. Essi hanno a lungo sofferto di
persecuzione, del tutto ingiustificata, dovuta forse solo all'idea
che potessero predare il bestiame. Spesso usati come aiuto nella
caccia, gli uccelli da preda (o rapaci, come vengono sovente
chiamati) hanno vista acuta, becco molto potente e forti artigli.
Uno dei più spettacolari è il falco pellegrino, che avvista la sua
preda dall'alto e le piomba addosso all'incredibile velocità di 250
chilometri all'ora.
L'aquila pescatrice è specializzata nella caccia e cattura dei
pesci. Vola lentamente con battute pesanti sulle superficie dei
laghi e può afferrare agevolmente pesci di 2 chili.
Il biancone preda solo rettili. Vola nelle zone ventose del
Mediterraneo, piomba sul rettile inchiodandolo a terra.
Molti dei più spettacolari uccelli da preda rischiano l'estinzione a
causa della mancanza di un habitat adatto e dell'incontrollato uso
degli insetticidi. Solo alcune specie, che tollerano le importanti
alterazioni dell'ambiente determinate dall'uomo, sono in aumento.
Tra questi i gabbiani, che possono nutrirsi di rifiuti o le
cornacchie grigie che sono in grado di adattarsi rapidamente a un
diverso regime alimentare. Anche il gheppio è in aumento. Questo
rapace viene avvistato più frequentemente in Europa, mentre
volteggia durante la caccia nei pressi dei lati erbosi delle
maggiori autostrade. Questo membro della famiglia dei Falconidi
caccia principalmente topi e piccoli roditori. Si ritiene che esso
catturi circa 300 roditori all'anno, oltre a insetti e piccoli
uccelli.
Uccelli vegetariani.
Gli uccelli che si nutrono delle
diverse parti delle piante costituiscono un grande gruppo. In
special modo le foreste tropicali ospitano molte specie ricche di
esemplari dai colori vivaci. Tucani, pappagalli e altri uccelli
volano in piccoli gruppi da un albero all'altro, nutrendosi dei
frutti che maturano durante tutto l'anno.
Nelle aree temperate frutti e bacche rappresentano un cibo
stagionale, dato che l'ultimo raccolto avviene prima dell'inverno.
Nel tardo autunno i beccofrusoni del cedro, originari del Nord
America, viaggiano verso il Sud fino a Panama in cerca di alberi
carichi di bacche. Gli uccelli che si nutrono di semi, quali i
fringuelli, si radunano a vivere in grandi comunità. In questi casi,
molte specie si possono associare e formare densi stormi che volano
su ampie aree in cerca di cibo.
Comportamento durante la
riproduzione.
Tutti gli uccelli sono ovipari e
depongono uova dal guscio calcificato, che similmente a quelle dei
rettili sono ricche di sostanze nutritive. Nel corso dello sviluppo
compaiono gli stessi annessi embrionali dei rettili (sacco
amniotico, allantoide e sacco del tuorlo).
Il ciclo riproduttivo annuale degli
uccelli comprende una serie di attività ben programmate, dal
corteggiamento primaverile alla costruzione del nido e alla cura dei
piccoli. La crescita stimola il processo di produzione di ormoni
sessuali, il piumaggio assume tinte più vivaci e diventa lucente e
morbido. Spesso è il maschio ad esibire la sua livrea per attirare
la femmina.
Anche il canto è un elemento importante nel corteggiamento e viene
usato sia per attirare la femmina sia per mettere in guardia gli
altri uccelli dall'avvicinarsi al territorio scelto per
l'accoppiamento. Il cardinale del Nord America e il pettirosso
europeo sono particolarmente battaglieri nel difendere i loro
territori.
Non esistono due specie di uccelli che costruiscano lo stesso tipo
di nido o depongano uova identiche.
Alcuni uccelli addirittura non costruiscono un nido; per esempio il
pinguino imperatore cova le uova fra le sue stesse zampe. Le uova di
uccelli marini quali l'uria nera sono a forma di pera, in modo da
non rotolare dagli scogli. La gallina australiana copre le sue uova
di vegetazione e di terra: i vegetali, fermentando, forniscono il
calore necessario alla cova. Le costruzioni elaborate dei tessitori
africani e del pendolino europeo, sospese all'estremità di un ramo,
sono finemente tessute.
Un aspetto interessante del comportamento durante la riproduzione è
dato dagli uccelli che non costruiscono un nido proprio e non si
prendono cura dei piccoli. Più di 80 specie sono classificate come
veri e propri parassiti che depongono le uova in nidi di altri
uccelli; inoltre esistono come minimo altre 20 specie che
occasionalmente depongono uova nei nidi dei vicini. Uno dei casi
maggiormente studiati di questi curiosi uccelli è quello
rappresentato dal cuculo europeo, noto per essere parassita di nidi
di circa 300 specie di uccelli. Il cuculo depone le sue uova per lo
più nel nido della specie che lo ha a suo tempo cresciuto.
Migrazione.
Nel Medioevo si credeva che gli
uccelli svernassero in letargo nel fango sul fondo dei laghi o degli
stagni, come le rane. Naturalmente non è cosi, ma alcuni uccelli
notturni originari della California sono stati trovati in stato di
torpore al termine dell'inverno. Alcuni esemplari trovano riparo in
fessure delle rocce e tornano al normale ritmo di attività con
l'arrivo dei primi tepori della primavera.
Questo comportamento è tuttavia un'eccezione, dato che molti uccelli
normalmente evitano la cattiva stagione ricorrendo alla migrazione.
Nonostante il fatto che le rotte seguite dagli uccelli durante la
migrazione siano ormai note, ancora non è ben chiaro come essi
possano trovare la rotta. La posizione del sole e delle stelle e il
campo magnetico terrestre sono fattori fondamentali, ma come gli
uccelli possano percepire e elaborare queste informazioni tra di
loro è e resta un mistero.
Il viaggiatore per eccellenza è la sterna artica, con un record di
viaggio di 22.500 km di sola andata tra la Russia artica e
l'Australia.
Secondo di poco è il beccaccino dalla coda bianca, con il suo
viaggio dai mari del Canada alla Terra del Fuoco, l'estremità più a
meridione del Sud America. In Europa, gli ultimi giorni dell'estate
vedono una gran quantità di rondini insistentemente cinguettanti sui
cavi delle reti elettriche pronte per la loro lunga migrazione.
Molte di esse non arriveranno mai a destinazione, sopraffatte dalla
fatica e dalla mancanza di cibo. Un altro pericolo è il falcone
della regina, un uccello che nidifica durante l'autunno e preda i
piccoli migratori durante il loro passaggio attraverso l'Europa
verso il sud.
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