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La Toscana meridionale è la seconda area mineraria
d'Italia e l'unica al mondo dove l'attività estrattiva si svolge
ininterrottamente da 2500 anni.
Le miniere hanno contribuito allo sviluppo della civiltà etrusca, alla
potenza della Repubblica di Siena e alla crescita industriale di inizio
'900.
Anche se, gran parte dei giacimenti del senese non hanno mai generato
grandi ricchezze per motivi della scarsità dei giacimenti (poco di
tutto), l'inadeguata rete stradale e ferroviaria e per l'impedimento dei
proprietari terrieri, che fino al 1927 detenevano tutti i diritti sul
sottosuolo.
Oggi la necessità di reperire materie prime definite dall'Unione Europea
"critiche" (come antimonio, barite, fluorite, magnesio, stronzio) e
"critiche strategiche" (come boro, grafite, rame, litio, manganese,
silicio metallico, terre rare, titanio) sta portando anche in Italia a
riaprire le miniere abbandonate e ad effettuare nuove ricerche: uno
scenario che in Toscana è però improbabile a causa dei vincoli
ambientali.
In queste pagine ho riportato i siti del patrimonio minerario nei dintorni di
Siena: cave e miniere attive, cave e miniere abbandonate, i siti
minerari dismessi, i giacimenti non sfruttati, i Geositi di Interesse
Regionale (GIR) e Locale (GIL). Tratto quasi integralmente
dell’Agriturismo la Torretta pubblicato su:
https://www.siena-agriturismo.it/
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